sabato 2 giugno 2012

Questo è quello che succede al ritorno dalla biblioteca, mentre aspettiamo l'inizio della lezione di inglese!

Noi in biblioteca…la lettura che goduria

Ogni giovedì mattina alle dieci in punto, la nostra classe, la 3aA, va in biblioteca. Quando usciamo dall’aula e ci mettiamo in fila, la maestra ci dice di attraversare il corridoio in silenzio, perché le altre classi lavorano, altrimenti si ritorna in classe. Siamo fortunati perché nel tragitto incontriamo una grande piazza che ci permette, dopo aver fatto merenda, di giocare liberi. Le nostre voci risuonano gioiosamente nelle orecchie dei passanti. Al richiamo della maestra ci mettiamo in fila per due e ci avviamo verso la biblioteca, commentando il nostro libro. Raggiunto il cancello, come per magia, le nostre voci spariscono e i nostri movimenti diventano leggeri come piume. Per arrivare alla biblioteca dei bambini occorre attraversare un lungo corridoio su cui si affaccia la vera e proprio stanza, dove i ragazzi studiano. Il silenzio, l’allegria dei colori, la luce naturale e le morbide poltrone danno a chi entra una bella sensazione che somiglia ad un caldo abbraccio. Scelto il libro, ognuno si immerge nella lettura e il tempo sembra fermarsi. All’interno della biblioteca, l’unico rumore percettibile è lo sfogliare delle pagine mentre dall’esterno arrivano le voci del mercato, il suono dei clackson, il sibilo del treno in arrivo e il cinguettio degli uccellini. Ad un certo punto la magia del silenzio finisce perché la maestra, dato un occhio all’orologio,  ci richiama per tornare in classe perché ci aspetta la lezione di inglese. Però dover interrompere la nostra lettura provoca in noi un certo dispiacere tanto che si alza un “noooooooooooooooooo!!!” alcuni di noi non riescono a staccarsi dalle poltrone. Durante il tragitto che ci riporta a scuola molti di noi, spinti dal desiderio di continuare la lettura del proprio libro, lo aprono mentre camminano, rischiando di cadere. Rientrati in classe sui nostri visi c’è un po’ di tristezza, ma, dentro di noi, siamo felici perché sappiamo che la maestra ha già preso un altro appuntamento per la settimana seguente.

Per noi la lettura è...
Un giorno Zoe ha lasciato un libro sulla cattedra. Il titolo era "Gli Sporcelli" di Roald Dahl.
Zoe disse che era bellissimo e aggiunse che le avrebbe fatto piacere condividerlo con i suoi compagni attraverso la lettura a voce alta delle maestre. Invito accettato!
Il cuscino della rabbia per ben due mesi in un angolo della nostra classe è servito solo due volte: uno per sentire se era di piume o di gommapiuma e la seconda volta per farci la fotografia!

Cosa fare quando la rabbia sale?
In classe abbiamo lungamente discusso su come “scacciare” la rabbia. Siamo arrivati a due conclusioni: o provare a sfogare fisicamente la rabbia accumulata o starsene da soli a ritrovare la calma, ascoltando musica, o semplicemente concentrarsi e dirsi che la rabbia “se ne sta andando”.
                                                      Pugni al "cuscino della rabbia"....o


...aspettare che la rabbia scenda, scenda, scenda.?